La Lazio era stata deferita per omessa comunicazione all’ASL di alcuni casi positivi. Oggi la sentenza, che comunque non si ripercuote sulla classifica della squadra.
Poteva andare peggio alla Lazio, che rimedia “solo” una multa di 150.000 euro, senza vedere intaccata la propria classifica. Se la cavano anche i quadri dirigenziali: il presidente Claudio Lotito viene inibito dalle sue funzioni per sette mesi, conservando il posto da Consigliere di Lega, che avrebbe perso nel caso di squalifica pari o superiore a 12 mesi. I medici Pulcini e Rodi subiscono l’interdizione per un anno.
Questo il verdetto della Procura Federale che oggi ha deliberato sulla “vicenda tamponi”. La Lazio era sotto accusa per aver omesso di comunicare all’ASL la presenza di alcuni contagiati all’interno del proprio gruppo squadra, a seguito dei controlli UEFA effettuati prima delle trasferte di Champions contro Bruges (28 ottobre) e Zenit (4 novembre). Proprio il periodo dal 30 ottobre al 6 novembre era finito al vaglio della Procura Federale, come vi avevamo raccontato ieri in un altro articolo, per la totale assenza di comunicazioni tra i medici sociali della Lazio e le autorità sanitarie territoriali.
Addirittura la Lazio era accusata di aver fatto scendere in campo giocatori risultati positivi, nel caso specifico Immobile, schierato nella gara contro il Torino del primo novembre. Per questi motivi avevamo pronosticato una sentenza ben più aspra (inibizione perpetua per Lotito, oltre a sei punti di penalizzazione), che poi non si è rivelata nei fatti. Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Mastrocola, ha invece attenuato anche l’iniziale richiesta del procuratore Miché (13 mesi e 10 giorni di inibizione per Lotito e 16 mesi per Pulcini e Rodia).
C’è sollievo anche nelle parole di Gianmichele Gentile, legale del club biancoceleste, ben conscio di “Aver evitato sanzioni più severe”. Parlando delle mancate comunicazioni all’ASL da parte del club, Gentile ha aggiunto: “Non è una cosa che riguarda solo noi ma, in generale, l’applicazione del sistema legislativo in materia Covid”.
L’avvocato annuncia che la Lazio è pronta a ricorrere in appello anche perché “Per Lotito ci aspettavamo assoluzione piena”. Intanto si attendono le motivazioni della sentenza. Per la Lazio uno scampato pericolo
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