Il tecnico livornese resta favorito per la successione a Fonseca, ma occhio a Juric, che grazie all’ottima stagione disputata col Verona potrebbe scalare le gerarchie.
La Roma resta a caccia di un nuovo allenatore: Dan Friedkin non è pienamente soddisfatto dei risultati che sta ottenendo la squadra, e ambisce a portare nella capitale un “top-manager” che possa garantire alla squadra il salto di qualità tanto auspicato, e permetterle di giocarsi qualche trofeo.
Il nome in cima alla lista è sempre quello di Massimiliano Allegri, allenatore sei volte campione d’Italia, che ormai è fermo da due anni dopo la proficua esperienza quinquennale alla Juventus. Il tecnico livornese, ospite poche sere fa degli studi di Sky, ha lasciato aperta qualsiasi ipotesi sul proprio futuro, diviso tra un’esperienza all’estero e il ritorno in Italia che, per bocca dello stesso Allegri, sarebbe cosa piuttosto gradita.
La Roma fu vicina ad ingaggiarlo già nel 2014, quando Allegri, fresco di esonero da parte del Milan, doveva provare a rilanciare la propria carriera. Poi arrivò l’offerta della Juventus, e ciò che ne è seguito parla di cinque Scudetti, quattro Coppe Italia, due Supercoppe italiane e due finali di Champions raggiunte nell’arco di un lustro.
Con un palmares simile appare evidente che per la Roma sarà difficile convincerlo ad accettare la panchina, a fronte di un progetto tecnico che non gli dia garanzie di vittoria in breve tempo (due stagioni al massimo). Oltre a questo, c’è da considerare il fattore economico: Allegri alla Juventus percepiva un ingaggio da circa 7,5 milioni, e tutto lascia presagire che difficilmente si discosterà tanto da quella cifra in sede di contrattazione (potrebbe scendere a sei). Perciò la Roma sta valutando anche altri profili: uno di questi risponde al nome di Ivan Juric.
Juric: lo stratega del Verona che intriga la capitale
Il tecnico croato è alla guida del Verona da due anni e ha sempre fatto bene, raggiungendo salvezze piuttosto tranquille e preparando il terreno per un futuro assalto all’Europa. Tecnico di scuola gasperiniana (ne è stato il vice ai tempi del Genoa), Juric fa del pressing alto e feroce una caratteristica distintiva del suo gioco. Le sue squadre dimostrano sempre grande carattere e intensità, due ingredienti che sembrano mancare alla Roma per compiere il salto di qualità. Il modulo è 3-4-2-1, stesso assetto tattico usato da Fonseca in questa stagione.
Oltre agli aspetti meramente tattici, va considerato che l’asse Verona-Roma potrebbe fruttare diversi affari in ottica calciomercato: ai giallorossi interessa infatti il giovane prospetto Lovato, così come la “rivelazione” Zaccagni. Le due società hanno lavorato in sinergia anche quest’estate, come dimostra l’approdo di Kumbulla dalla città scaligera alla capitale. Juric, insomma, potrebbe ritrovare a Roma buona parte della sua corte veronese, e gettare le basi per un progetto vincente. Tutto a patto che si risolva il complicato rebus delle panchine: Fonseca ha tanti estimatori (si parlava anche di Real Madrid), e se il DS Pinto sembr voler trattenerlo, la proprietà americana è pronta a voltare pagina.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.