Il club giallorosso ha inviato un esposto indirizzato alle persone del presidente Dal Pino e dell’AD Di Servio, nel quale si oppone alla decisione di rinviare la gara Juventus-Napoli al 7 aprile, e chiede anch’essa il rinvio del match contro i partenopei a data da destinarsi.

La Roma non ci sta, e promette di adire anche le vie legali. Il club giallorosso ha inviato oggi un esposto alla Lega Calcio, indirizzato al presidente Dal Pino e all’AD Di Servio, nel quale si chiede conto delle motivazioni che hanno spinto l’associazione a rinviare ulteriormente la gara tra Juventus e Napoli, prevista ora per mercoledì 7 aprile.

Una mossa che i vertici della Roma hanno interpretato come mero tentativo di agevolare la squadra campana, mancando oggettive motivazioni che impediscano di disputare la gara nella data prevista dopo il primo rinvio (17 marzo).

Come vi avevamo spiegato in un precedente articolo, infatti, il Napoli ha chiesto il rinvio della gara contro la Juventus perché si andava a collocare in una settimana già fitta di impegni, dal 14 al 21 marzo. Settimana nella quale i partenopei avrebbero dovuto affrontare Roma, Juventus e Milan tutte in trasferta. Un trittico di ferro, che avrebbe rischiato anche di compromettere la corsa Champions della squadra di Gattuso. Così De Laurentiis, col benestare della Juve, ha chiesto e ottenuto dalla Lega Calcio un ulteriore rinvio al 7 aprile.

Le ragioni della Roma

Una decisione che ha suscitato l’ira della Roma, la quale si chiede ora i motivi di una tale dilazione, e arriva essa stessa a domandare il rinvio della gara contro il Napoli, prevista per il 21 marzo, a data da destinarsi. I giallorossi ritengono che la mossa della Lega sia volta solo a favorire la squadra campana la quale, saltando il match con la Juventus, avrebbe più tempo per preparare la gara delicata contro i giallorossi, tra l’altro impegnati pochi giorni prima nella trasferta di Europa League contro lo Shaktar.

Nell’esposto inviato alla Lega Calcio la Roma si appella all’articolo 29 comma 4 del regolamento della LNPA (Lega Nazionale Professionisti Serie A), secondo il quale per chiedere il rinvio di una partita i club debbano trasmettere comunicazione scritta agli organi competenti (Lega Calcio) almeno 15 giorni prima. Quando il Napoli ha chiesto il rinvio della partita? Si domandano in sostanza i rappresentanti giallorossi.

Questo il testo integrale del documento:

“Gentili signori, apprendiamo con stupore della pubblicazione del Vostro Comunicato Ufficiale N.219 del 12.03.2021 (in allegato) con il quale è stato predisposto il rinvio del “recupero della gara della 3° giornata di andata del Campionato di Serie A TIM JUVENTUS – NAPOLI”, originariamente programmato per il giorno 17.03.2021, alle ore 18.45, come stabilito nel precedente Vostro Comunicato Ufficiale N. 205 del 03.03.2021 (parimenti in allegato). Dallo stesso Comunicato Ufficiale N.219 del 12.03.2021, abbiamo appreso che la decisione del rinvio è stata adottata dal Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A, “su richiesta delle Società Juventus FC e SSC Napoli”. Siamo consapevoli che, ai sensi del comma 2 dell’Art. 29 dello Statuto-Regolamento della LNPA vigente, il Presidente può disporre la variazione di data di una gara ufficiale a seguito di richiesta di una o di entrambe le Società coinvolte. Tuttavia, dal comma 4 dello stesso Art. 29, si evince che le richieste  devono essere formulate per iscritto almeno 15 giorni prima della data nella quale dovrebbe disputarsi la gara di campionato. Vi chiediamo, pertanto, di conoscere quando sono state inoltrate tali richieste dalle due Società in questione, onde accertare la regolarità degli adempimenti. Vi chiediamo, soprattutto, di renderci edotti delle idonee motivazioni di  interesse sportivo che, come noto, devono essere alla base della Vostra disposizione di rinvio in deroga. Allo stato, infatti, essa è del tutto priva di adeguata giustificazione salvo quella implicita di favorire il calendario della SSC Napoli che avrebbe dovuto incontrare la scrivente società la successiva domenica 21 marzo. Vi è evidente, essendo voi i responsabili della gestione del calendario del campionato, che con la vostra decisione state sollevando la SSC Napoli dall’impegno di giocare la partita contro la Juventus, già ufficialmente calendarizzata il 17 marzo, consentendogli un maggior tempo di preparazione della successiva partita contro la AS Roma ed un risparmio dei suoi calciatori (alcuni dei quali peraltro sotto diffida) mentre, come vi è noto, la stessa AS Roma è impegnata il giorno 18 marzo nella partita serale di Europa League a Kiev, in Ucraina, con ritorno previsto nella tardissima notte tra giovedì e venerdì; tutto ciò peraltro senza avere la possibilità di giocare il lunedì a causa della finestra UEFA prevista dal 22 febbraio. Tutte queste informazioni Vi erano ovviamente note già prima della decisione di spostare la partita, che in assenza di chiare motivazioni sportive, appare essere stata assunta con il solo intento di fornire un ingiusto (quanto pacifico) vantaggio alla SSC Napoli a discapito della AS Roma con evidente condizionamento del regolare esito del Campionato. In mancanza di riscontro, da parte Vostra, in merito anche ad una soltanto delle richieste di cui sopra, la violazione del menzionato Art. 29 risulterebbe pertanto evidente. Confidiamo, dunque, nella Vostra comprensione e nell’urgente adozione, da parte Vostra, dei più opportuni provvedimenti correttivi. In caso contrario, ci riserviamo ogni azione a tutela della scrivente Società e degli Azionisti e dei nostri Tifosi, nelle sedi e giurisdizioni che si renderanno più opportune. In via subordinata, stante la prossimità con la gara di ritorno degli ottavi di finale di Europa League Shakhtar Donetsk – Roma, che si terrà in data 18.03.21 alle ore 18:55, formuliamo sin d’ora formale richiesta di posticipazione, a data da destinarsi, della gara della 28° giornata del Campionato di Serie A TIM ROMA – NAPOLI, attualmente in programma per il giorno 21.03.21, ore 20:45″.

Insomma, la vicenda si complica. Le ragioni della Roma sono più che comprensibili, ma rischiano di scatenare una vera e propria reazione a catena.