I ragazzi di coach Zambelli ribaltano un altro 2-0, stavolta ai danni della Kioene, e si godono il secondo posto solitario in classifica: a questo punto, sognare è lecito?
Ormai l’abbiamo capito: quando c’è di mezzo la 4 Torri Ferrara è difficile annoiarsi. La squadra estense fa valere ancora un vecchio mantra della pallavolo “Mai arrendersi fino all’ultimo pallone”, e batte in rimonta anche i giovani della Kioene Padova, proiettandosi da sola al secondo posto nel girone D2. Un risultato immpensabile a inizio stagione, e che assume ancora più valore se ottenuto contro il solo avversario capace di strappare un set alla “corazzata” Monselice e che aveva attinto stasera alla prospera base di A1, pescando Mattia Gottardo, libero prestato al ruolo di schiacciatore. C’è qualcosa che sorprende in questa 4 Torri ed è l’incredibile capacità di reagire alle avversità, di riscattare all’improvviso le proprie sorti, pur quando l’avversario appare in controllo. È successo anche stasera, dopo due set persi ai vantaggi che avrebbero potuto abbattere moralmente chiunque. Ferrara no: si è rialzata e ha vinto. Coach Zambelli può andar fiero della sua giovane creatura.
4 Torri Ferrara-Kioene Padova 3-2: il racconto del match
Sestetto che vince non si cambia. Così Zambelli conferma in toto la formazione che ha vinto la gara contro Aduna: Zambelli-Bristot è la diagonale titolare; Ceban e capitan Smanio giocano al centro, mentre Grazzi e Morelli sono le bande. Martello è il libero.
Coach Fabiano Cecchinato risponde con la diagonale Bellomo-Guzzo; Cengia e Beggiato sono i centrali, con Schiro e Gottardo in banda. Il libero è Sella.
Ferrara parte subito forte e trova l’ace del 6-3 con Bristot. Bellomo gioca molto al centro, e chiama in causa Guzzo per accorciare le distanze (6-5).
Schiro completa la rincorsa con due attacchi in diagonale (9-9), poi è una fast di Guzzo a portare avanti Padova di un punto (10-11).
Bristot colpisce ancora dai nove metri e Ferrara torna avanti (13-12), poi una parallela di Grazzi e un attacco out di Guzzo costringono Padova a chiedere il timeout (16-13).
Al rientro in campo la compagine patavina trova un buon turno in battuta con Gottardo (due aces per il 16 pari). Bristot sbaglia in parallela e costringe Zambelli al timeout (17-19).
Si ritorna in campo e il muro dello stesso opposto estense su Schiro sembra indirizzare il set a favore dei padroni di casa (23-21), ma i ragazzi della Kioene colpiscono proprio con Schiro in battuta e lasciano tutto in equilibrio.
Un equilibrio che viene rotto solo ai vantaggi quando, dopo aver annullato un match point, Ferrara cede al pallonetto morbido di Gottardo, che beffa tutti e si spegne dolcemente in posto 6.
Inizio di secondo set da incubo per Ferrara che paga alcuni errori di Morelli, il quale si fa murare a uno da Guzzo per il punto che vale l’1-6.
Tempo di riordinare le idee ce n’è poco, anche perché, se Cengia attacca out il primo tempo (3-6), Schiro e il muro di Padova non perdonano (3-8).
Bristot e Grazzi provano a tenere in scia la squadra, con la diagonale del numero 7 che vale il punto dell’8-9. Padova accusa un calo e lo stesso Grazzi la punisce trovando, in lungolinea, il colpo dell’11-10.
La squadra veneta si ricompone e trova un nuovo vantaggio con Schiro, che passa in diagonale sulle mani del muro avversario (12-13). Da quel momento il set procede in sostanziale equilibrio, con Ferrara che trova il +2 sul 20-18, grazie a un muro di Ceban.
Il solito Schiro, prezioso in lungolinea, riporta la situazione in parità (21-21), poi Ferrara va ad un passo dal set chiudendo a muro con Morelli (24-22). Padova recupera con la diagonale di Schiro (24-24), che ai vantaggi si rende mortifero dai nove metri, piazzando i due aces che valgono il 26-28.
Sotto 2-0 e con la paura di non farcela, Ferrara si trova a lottare anche nel terzo set, dove subisce un break di due punti da parte di Cengia (3-5). Il muro su Gottardo fa capire che la partita si può recuperare (7-7), così Morelli mette giù la diagonale del 9-7, mentre un’altra chiusura a muro, stavolta su Guzzo, scava un solco di tre punti.
Padova appare stordita dall’improvvisa reazione avversaria, e viene punita dall’arbitro per un fallo di posizione (14-10). Ferrara mantiene i quattro punti di distacco con Smanio (18-14), poi allunga sul 19-15 grazie a un super attacco di seconda messo a segno da Zambelli.
Padova riesce a farsi nuovamente sotto murando a due su Bristot (19-18). Sembra il prologo di una rimonta che potrebbe chiudere la contesa, ma lo stesso Bristot ribadisce la volontà di prolungare il match con un mani-out (20-18).
Un ace, il terzo, dell’opposto ferrarese porta il punteggio sul 23-20. A nulla serve il pallonetto di Gottardo (23-21), perché Grazzi buca il pavimento con una diagonale delle sue e rimanda tutto agli ultimi due parziali (25-23).
Il quarto set si apre ancora con Padova presente a muro su Grazzi (5-7). Smanio flotta in battuta e porta il punteggio in parità (7-7), mentre Beggiato non trova la quadra al servizio e spedisce out per il punto del vantaggio estense (10-9).
Le cose cominciano a girare anche a muro, così Gottardo si vede tornare indietro il suo pallonetto (12-10). Smanio è puntuale come un orologio svizzero ogni volta in cui venga chiamato in causa (15-11), mentre le braccia di Grazzi e Bistrot sono dinamite pura difficile da disinnescare per gli avversari. Proprio l’opposto scava in parallela il solco che permette a Ferrara di scappare sul 18-12.
A quel punto si tratta solo di gestire il risultato per portare la gara al tie-brak. Neanche l’accenno di rimonta, scandito dall’ace di Bellomo (23-20), può far vacillare le 4 Torri sulle quali Morelli si issa per mettere a segno il mani-out del 25-20.
A corollario di un match ricco di palpitazioni, Ferrara decide di regalarsi un finale “thrilling”: al cambio campo, sul punteggio di 5-8 (Schiro sulle mani del muro), dopo aver completato l’ennesima rimonta, sembra quasi eccessivo aspettarsi un’altra vittoria.
E invece il muro torna efficace su Schiro (8-9), che comunque riesce a mantenere i suoi sul +2 reggendo il peso dell’attacco da solo con la parallela (9-11). Dall’altra parte Bristot manda out una diagonale stretta, che sembra mettere fine alle speranze di rimonta (11-13).
Ma Padova non ha fatto i conti con Grazzi. Nel finale fa tutto lui: prima sbaglia il lungolinea che regala il match point agli avversari (12-14), poi mette a segno il pallonetto del pareggio che porta il set ai vantaggi. Un suo mani out e una diagonale mandata fuori da Gottardo (ipse) regalano altro ossigeno alla corsa di una Ferrara che non sembra aver voglia di fermarsi.
Gli estensi salgono a quota 7 punti in classifica, dopo aver collezionato tre vittorie in altrettanti match. Resta a quota 3 la Kioene, che si avvale del punto conquistato oggi e della vittoria al tie-break sulla Valsugana Padova. La prossima giornata vedrà i patavini impegnati nel derby contro Aduna, mentre a Ferrara tocca la prova più difficile, nella tana di Drago (Alessandro) e di Monselice. L’impresa sembra impossibile, ma provarci non costa nulla.
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