L’Inter pareggia 0-0 contro l’Udinese alla Dacia Arena nella 19° di campionato e manca l’aggancio in vetta al Milan. Passo falso dei nerazzurri che non sfondano il muro dei friulani e portano a casa un solo punto. Inter seconda a 41 punti.
Come volevasi dimostrare l’Inter non compie uno step in avanti e torna come era. L’illusoria e soprattutto sovradimensionata vittoria contro la Juventus aveva comunque mostrato un’Inter dentro ai propri limiti, ma che ha sfruttato l’allegria tattica juventina. Sei giorni dopo un’altra prestazione mediocre, piena di tutti i difetti e le mancanze della squadra di Conte, che offre un brutto spettacolo contro l’Udinese.
L’allenatore nerazzurro propone lo stesso 11 vittorioso con la Juventus, contro un Udinese che abbassa Pereyra sulla linea delle mezzali e propone Deulofeu a supporto dell’unica punta Lasagna.
l leitmotiv della partita è chiaro. Inter che tiene maggiormente il possesso palla ma che non sa affondare, Udinese bene organizzata difensivamente e che prova a colpire in ripartenza.
Ne esce un primo tempo molto tattico e poco divertente, ma se i padroni di casa fanno il loro piano gara, è l’Inter a riproporsi come delusione. Gotti chiude bene l’out destro (zona di Barella e Hakimi) e i nerazzurri non trovano fiato nello sterile out sinistro, con un Young assente e un Vidal poco brillante.
Ma soprattutto si assiste alla solita Inter timorosa, mentalmente spenta e senza l’agonismo adatto a mordere una partita che avrebbe potuto dare la vetta. Stupisce in negativo la flemma, la totale assenza di spirito e cattiveria di una squadra che propone un gioco mediocre e senza idee, ossessivamente schematico e ai limiti del dogmatismo tattico.
Difetto principale della scorsa stagione che i nerazzurri non hanno superato. Un 11 senza guizzi fuori dall’ordinario, senza movimento e molto lenta nello sviluppo delle trame di gioco. L’unica vera occasione capita a Lautaro, che sfruttando un disimpegno errato dell‘Udinese costringe Musso a una super parata
Questo sarà l’unico sussulto interista della partita, che dopo una mediocre prima frazione, non affonda nemmeno nella ripresa nonostante un Udinese che sceglie di rintanarsi e di non giocare.
I limiti di carattere, di voglia e di natura tattica nella proposta di gioco producono uno 0 nella pericolosità offensiva nerazzurra nel secondo tempo. Difficile che una squadra senza idee e senza mentalità sia credibile per il titolo.
VOTI E PAGELLE UDINESE – INTER
TOP INTER
BROZOVIC, 6: partita tutt’altro che trascendentale per il regista dell’Inter, ma almeno ci mette più forza dei compagni e tiene l’equilibrio in mediana. Manca però in velocità e voglia di affondare e non crea mai pericoli seri.
FLOP INTER
LUKAKU, 4: quando il bomber belga non è in serata l’Inter si spegne. Va in difficoltà tremenda contro le marcature strettissime dei tre centrali dell’Udinese e tra imprecisioni e solitudine in attacco non riesce mai ad incidere. Anche meno sacrificio del solito.
LAUTARO, 4: ha sui piedi l’unica palla gol della partita e la spreca. Poi il nulla. Impreciso, mai un dribbling o una giocata, un’invenzione o altro. Assente ingiustificato.
YOUNG, 5: non è certamente aiutato da Vidal che si propone poco, ma se la catena di destra dell’Inter è ben marcata, quella di sinistra fa a gara a non esserci. L’esterno inglese non spinge mai, mai un movimento o un tentativo di cercare spazio. Compitino che non porta a nulla. Esce per Perisic che dà poco.
TOP UDINESE
DE PAUL, 7: in una partita dove è costretto a ripiegare più che a offendere, è comunque il responsabile delle ripartenze dei suoi. Tatticamente intelligente, sbaglia poco, gioca con coraggio e mette paura ad Handanovic con un destro velenoso.
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