Un uomo si riconosce anche dalla capacità di ammettere i propri errori e chiedere scusa. È quanto successo tra il calciatore Demba Ba e il quarto uomo Coltescu, protagonisti di uno spiacevole episodio nel corso della sfida di Champions tra PSG e Basakhseir.
L’ufficiale di gara si era espresso in modo infelice nei confronti di Ba, apostrofandolo come “nero“. Un termine usato magari in maniera improvvida, ma che ha scatenato la pronta reazione dei giocatori in campo, i quali hanno abbandonato immediatamente il campo solidarizzando con l’attaccante senegalese.
Oggi una schiarita tra i due, con Demba Ba che avrebbe compiuto il primo passo telefonando Coltescu per riappacificarsi. A metterli in contatto ci ha pensato il calciatore senegalese Ousmane Ndoye, mediatore di una vicenda che è stata seguita passo passo dal giornalista rumeno Emanuel Rosu:
“Sono un fan della pace – ha spiegato N’Doye a Rosu- Sia Coltescu che Demba mi hanno chiamato dopo aver parlato, sono rimasti colpiti dalla bella conversazione che hanno avuto. Sono sicuro che sia stato solo un malinteso.” Il 42enne senegalese, che ha giocato in Romania per dieci anni, ha detto: “So come sono i rumeni, non ho mai avuto problemi con il razzismo. Ho cercato di ottenere il numero di Coltescu appena ho potuto per incoraggiarlo, so che non è razzista”.
Basterà una videochiamata per dirimere una questione così complessa? La UEFA continua ad indagare e, di sicuro, prenderà provvedimenti contro l’ufficiale di gara rumeno. Quanto avvenuto oggi è, però, una dimostrazione di grande intelligenza da ambo le parti, che hanno scelto la via del dialogo per risolvere i propri malintesi.
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