Non si placano le polemiche dopo la morte di Maradona. L’avvocato e il medico del campione argentino vogliono sapere la verità e lanciano un’accusa: “Lasciato solo per 12 ore”.
Appena 24 ore dalla morte di Maradona cominciano a divampare le prime polemiche riguardo le cause che hanno portato alla sua morte.
L’avvocato, il cognato Matias Morla, lo storico medico del campione argentino Alfredo Cahe, hanno criticato le scelte adottate a livello sanitario per la cura dell’ex campione del Napoli e dell’Argentina.
Soprattutto il legale del campione ha voluto scrivere su Twitter alcune frasi al veleno nei confronti delle istituzioni. Ha parlato di un grave ritardo dell’ambulanza, di circa mezz’ora. Poi il medico personale si è scagliato contro la struttura sanitaria, con le seguente parole:
“(…)non è stato curato come si sarebbe dovuto fare. Avrebbe dovuto restare nella clinica dove era stato operato per un edema al cervello, in un’area ampiamente specializzata, con una infrastruttura differente a quella di cui disponeva nella casa dove è morto, simile a quella che era a sua disposizione quando lo portammo a Cuba”.
Un decesso, secondo lui, davvero inspiegabile, nella sua stanza ci sarebbe dovuto essere sempre un medico.
Inoltre lo stesso Cahe ha avuto da ridere sull’urgenza dell’operazione al cervello avvenuta lo scorso 4 novembre. I medici che lo avevano in cura non hanno realizzato l’esame cardiovascolare nella forma completa, il campione non ha avuto la necessaria protezione.
Insomma, tanti interrogativi che dovranno trovare una soluzione nei prossimi mesi.
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