La gara di andata degli ottavi di finale di Champions League tra Atletico Madrid e Juventus finisce in tasca ai padroni di casa con un netto, convincente e pesante 2-0.
Una assoluta prova di forza, di carattere e di coesione come squadra per i colchoneros, con il sostegno di un caldissimo Wanda Metropolitano, che ha messo in grave difficoltà la Juventus.
Una doccia fredda per l’ambiente bianconero che conosceva alla perfezione le insidie di questa partita, scomoda e pericolosa già così presto nella competizione, ma che difficilmente si aspettava un tale dominio.
L’Atletico Madrid, fin dalle primissime battute, ha mostrato maggiore spinta fisica, maggiore cattiveria, una grinta difficile da contenere che ha messo subito in apprensione la Juventus.
E sono stati solo gli episodi a non far capitolare prima i bianconeri, con un rigore dato ma poi trasformato, giustamente, in una punizione dal limite, e con un gol annullato per una leggerissima spinta del suo autore, Morata, su Chiellini.
Ma alla fine, quasi per inerzia, la rete del vantaggio siglata da Gimenez è arrivata e, poco dopo, a rendere il tutto enormemente più complicato ci ha pensato, ancora dagli sviluppi di una palla inattiva, il compagno di reparto Godin.
A nulla è servita la timida reazione, negli ultimissimi cinque minuti della Juventus che, mai come ieri sera, ha peccato di personalità facendosi letteralmente travolgere dal furore agonistico spregiudicato ma debordante degli avversari.
Adesso all’Allianz Stadium, il prossimo 12 marzo, servirà un’autentica impresa, una prestazione veemente ed altrettanto spregiudicata, tutto quello che è mancato nella serata di Madrid e chissà se il tempo per trovare queste doti dentro di sé sarà sufficiente.
VOTI
MIGLIORI
Godin e Gimenez 7,5: partita monumentale della coppia di centrali dell’Atletico Madrid che ingabbia l’attacco bianconero, evidentemente in difficoltà anche solo a concludere verso la porta, e come se non bastasse, va a decidere la gara siglando i due gol con una cattiveria esagerata che li porta ad arrivare per primi su palle morte vaganti in mezzo all’area. Emblema del carattere smodato dei colchoneros.
Griezmann 7: un faro nel buio, un’oasi nel deserto, ecco cosa rappresenta Grizou per i suoi. Dai suoi piedi nascono continuamente idee e suggerimenti per gli avversari per una regia inesauribile di giocate pericolose e spesso decisive.
Juanfran e Felipe Luis 6,5; la prestazione difficile della Juventus si evidenzia anche dall’ottima partita disputata dagli esterni dell’Atletico che, solitamente, risultano i peggiori nelle gare contro i bianconeri. E invece, la Juventus non è mai riuscita a sfondare sulle fasce trovandosi di fronte due giocatori solidi, ruvidi e precisi nelle coperture ed estremamente efficaci in fase offensiva.
Szczesny 6: rimanda fin quanto può il gol avversario con interventi sicuri e, soprattutto, efficaci, su tutti la smanacciata che devia sulla traversa il bellissimo pallonetto di Griezmann, ma è solo un procrastinare un esito che sembrava nell’aria.
PEGGIORI
Pjanic e Ronaldo 5,5: febbricitante il primo, e si vede, sembra sempre lento e spaesato non riuscendo mai ad incidere con qualità sulla manovra mentre CR7, in lite aperta dall’inizio con il pubblico, è l’unico che prova continuamente a creare qualcosa partendo anche dal nulla ma, ahi lui, questa volta senza successo.
De Sciglio, Bonucci, Chiellini 5: fino al gol del vantaggio dei padroni di casa, malgrado tante evidenti difficoltà, la linea di difesa, tra alcuni svarioni pericolosi ed interventi in affanno, aveva anche retto ma nel finale sono mancate lucidità, reattività e cattiveria sulle palle inattive, terreno fertile per i colchoneros.
Dybala e Mandzukic 5: il primo tempo dell’argentino non è nemmeno male e si vede che fisicamente si è ripreso, prendendosi anche applausi per la grinta un po’ inedita messa sul terreno di gioco, ma nella ripresa scompare dai radar. Il croato, invece, là davanti è irraggiungibile chiuso nella morsa firmata Godin-Gimenez ed è sfortunato, in difesa, in occasione dei due gol smorzando entrambe le palle per la conclusione avversaria.
Alex Sandro e Bentancur 4,5: il brasiliano sembra non avere la gamba e la personalità per incidere sulla gara e in più si fa ammonire evitando la possibilità di prendersi una rivincita al ritorno. Il centrocampista uruguaiano, invece, esploso alla fine dello scorso anno, ultimamente sembra un po’ in riserva e soffre dannatamente la pressione avversaria che leva tempo alle sue giocate e alle sue idee.
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