Ecco le parole di Monchi, direttore sportivo della Roma, sul caso Malcom. Il giocatore brasiliano ieri ad un passo dalla Roma, alla fine acquistato dal Barcellona.
“Una situazione facile da spiegare, complicata da capire
Ci piace tanto come giocatore, un profilo che stiamo cercando. Abbiamo cominciato una trattativa con il Bordeaux e il giocatore, una settimana fa più o meno. Dopo pochi giorni di lavoro, abbiamo trovato un accordo ieri alle 5 del pomeriggio. Abbiamo avuto l’autorizzazione per far venire qui il ragazzo, e poi per partire per San Diego (Stati Uniti).
La Roma aveva confermato che la trattativa era in arrivo. Una volta trovato l’accordo, il Presidente del Bordeaux mi ha chiamato e mi ha chiesto di fare un comunicato per parlare del termine dell’accordo. Io non ero d’accordo ma hanno insistito molto, così siamo stati costretti a fare la stessa comunicazione. Tutto era chiuso, un’ora dopo hanno cominciato a girare voci dell’interesse del Barcellona. È vero che sapevo che giorni fa c’erano molte squadre che erano interessate a Malcom, ma la mia sorpresa è stata quando uno dei procuratori del giocatore mi ha detto che il Bordeaux ha vietato il viaggio.
Il Presidente mi aveva detto dell’offerta del Barça, più vantaggiosa della Roma. Se noi non arrivavamo a questa offerta non potevamo prendere il giocatore. Avevamo un accordo, senza firmare, ma avevamo inviato i documenti.
Ho chiamato Pallotta, per informarlo, che mi ha dato l’assenso per fare un’offerta più grossa del Barcellona. Ha insistito, voleva veramente Malcom. Ho richiamato il presidente del Bordeaux per aumentare l’offerta, lui però aveva bisogno dei documenti firmati (alle 11 di sera), così mi hanno detto che erano d’accordo, e che oggi, 24 luglio, si sarebbe concluso l’accordo.
Stamattina il procuratore mi ha detto che aveva un appuntamento con il Bordeaux, e che sarebbero venuti a Roma, a mezzogiorno, a sorpresa, il club e il procuratore mi hanno detto di alzare ancora l’offerta perché il Barcellona stava spingendo. Non ho voluto partecipare ad un’asta. Non potevamo continuare, così ci siamo fermati.
Adesso stiamo valutando se fare una causa legale, è vero che non abbiamo un documento firmato, ma ho tanti messaggi e tante comunicazioni importanti.
Ai tifosi volevo dire che mi dispiace, ma abbiamo fatto molto di più di quello che la società poteva, il nostro Presidente ha deciso di alzare al massimo la nostra offerta, ma una volta che siamo arrivati ad un’asta ho deciso di uscire. Chi vuole venire, bene, altrimenti niente. Sono convinto che lavorando troveremo un giocatore più forte di Malcom.“
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